Forma autorizzata del nome
Santi Gervasio e Protasio di Belluno, benedettine cistercensi
Enti e associazioni di culto
Le origini del monastero dei SS. Gervasio e Protasio dovrebbero risalire all'inizio del secolo XIII, quando vi erano presenti monaci e monache benedettini cistercensi, sotto la guida di un unico priore, anche se dovevano essere preesistenti la chiesa ed un ospizio per i viandanti; verso la metà del secolo i monaci si trasferirono in S. Croce in Campestrino, e nel 1368 nell'abbazia di Santa Maria della Follina. Nel 1298 una bolla di Bonifacio VIII impose le regole di una rigorosa clausura. Il convento fu soppresso in età napoleonica nel 1810, ma riaprì già nel 1818 sotto la giurisdizione del vescovo, con la clausola, dal 1866, che le monache potessero abitare nel convento finché il loro numero fosse stato superiore a sei. Questo numero fu raggiunto nel 1907: le monache si ritirarono in una nuova residenza a San Giacomo di Veglia e lasciarono S. Gervasio all'amministrazione provinciale, che lo destinò a padiglione sanatoriale. Per approfondimenti si visualizzi link.
Bibliografia: F. MIARI, Dizionario storico-artistico-bellunese, Belluno, 1843 (=rist.anast. Sala Bolognese, 1968), pp. 141-142; L. ZACCHI, Notizie storiche del convento di S. Gervasio presso Belluno, con cenni biografici intorno ad alcuni vescovi ed al papa Gregorio 16. e con molti documenti inediti, Belluno, 1902, riporta alle pp. 395-402 la serie delle badesse e dei superiori del monastero; N. TIEZZA, Ordini e congregazioni religiose in Belluno e in Feltre, in Diocesi di Belluno e Feltre, a cura di N. TIEZZA, Padova, pp. 476-479.
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.