Forma autorizzata del nome
Mensa vescovile di Feltre
Feltre (Belluno), diocesi
Enti e associazioni di culto
La Mensa vescovile era composta dai beni mobili e immobili di proprietà del vescovo, dal quale egli traeva le rendite per il proprio sostentamento. I possedimenti seguirono le vicende legate alla storia della Diocesi di Feltre, la cui origine risale al VI secolo almeno, e all'instaurarsi, attorno al X secolo, del potere - anche temporale - del vescovo. Il patrimonio vescovile annoverava possessi immobiliari e fondiari, con diritti su acque, terreni, fiere, censi e redditi di varia natura. La Diocesi venne unita a quella di Belluno una prima volta tra il 1197 e il 1462, poi nel 1818. Fino al 1786 comprendeva, oltre al Feltrino, anche la Valsugana trentina e il Primiero, in quell'anno aggregate alla diocesi di Trento. La Mensa, come i diversi benefici ecclesiastici, venne soppressa col nuovo Concordato (legge 20 maggio 1985 N° 222). Tutti beni confluirono nell'Istituto per il sostentamento del clero.
Bibliografia: L'episcopato di Feltre nel Medioevo. Il Catastrum seu inventarium bonorum del 1386, a cura di E. BONAVENTURA, B. SIMONATO, C. ZOLDAN, Venezia, Deputazione editrice 1999; M. Poian, Documenti riguardanti la diocesi di Trento nell'Archivio Diocesano di Feltre, in Fonti per la storia del principato e della chiesa tridentina, Trento 1995, pp. 185-191.
SIAS. Sistema Informativo degli Archivi di Stato.