Forma autorizzata del nome
Cinque savi alla mercanzia Deputati al commercio
«Istituiti dal Senato il 15 gen. 1507, i Cinque savi alla mercanzia (alla mercanzia e navigazione) divennero stabili nel 1517 (22 gen., 15 ott., 28 nov., Senato). Incaricati nel 1517 anche di "scansar le spese superflue" nella gestione degli uffici, ebbero competenza via via accresciuta sul commercio, la navigazione, le arti, le manifatture della città e dello stato; sui dazi, le dogane, i cottimi (imposte sulle merci importate ed esportate da veneziani nelle varie piazze, a beneficio dei rispettivi consolati), i naufragi, le assicurazioni marittime, i sensali, la repressione dei contrabbandi, il monopolio del tabacco, le strade principali, l'agricoltura; sui trattati commerciali, sui consoli veneti nelle piazze estere e quelli esteri nello Stato, sulle colonie straniere a Venezia e sui mercanti veneziani e sudditi attivi nelle varie piazze; sulla vita economica in genere e ogni argomento ad essa attinente. Nei secc. XVII-XVIII, come organo consultivo e operativo, agirono spesso in conferenza con altri magistrati (Deputati e aggiunti alla provvision del denaro pubblico in zecca; Savio cassier). Ebbero ampia giurisdizione nelle materie proprie. Dal 1682 (5 ago., Senato) furono integrati da tre aggiunti, scelti tra gli usciti di carica nell'ultimo quinquennio. Per studiare i mezzi per rinvigorire i traffici terrestri e marittimi il 29 nov. 1703 il Senato decise l'istituzione di altri due savi, che insieme agli aggiunti formassero i Deputati al commercio, ma la parte non ottenne la maggioranza qualificata in Maggior consiglio (16 dic.) e fu ratificata solo nel 1708 (23 set., Maggior consiglio). II nuovo organo perdurò fino al 1756, agendo sia in uno con i savi alla mercanzia, sia in maniera autonoma» (Guida generale, IV, pp. 980-982)
SIASVE. Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia.