Forma autorizzata del nome
Comune di Atripalda, Atripalda (Avellino), sec. XVIII -
ente pubblico territoriale
Sorse nell'XI secolo d.C. a poca distanza dalla romana Abellinum Vetus, che era stata abbandonata nel V secolo dopo essere stata saccheggiata dal re goto Totila. Amministrata in principio da signori locali, appartenne dal 1232 alla famiglia Capece che, nel 1254, ospitò Manfredi di Svevia, futuro re di Sicilia. In seguito alla conquista angioina fu donata al nobile Jean de Bailly(1270), quindi passò alla potente famiglia laziale degli Orsini, a quella albanese dei Castriota e, nel XV secolo, alla regina Giovanna d'Aragona. Nel 1564 fu ceduta ai Caracciolo, nominati poco dopo duchi di Atripalda, sotto i quali divenne un importante centro commerciale e manifatturiero. Gli atripaldesi si ribellarono al regime borbonico durante i moti del 1799 e del 1820.
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.