Forma autorizzata del nome
Opera pia Vignola
ente di assistenza e beneficenza
Girolamo Vignola con testamento 9 ottobre 1585 lasciò 25000 ducati in elemosina alla "comunità del Men in Bergamasca". Il lascito era affidato a Pietro Arrigoni perché ne disponesse dispensandone parte ai padri cappuccini di Almenno e ne investisse il resto per doti alle fanciulle povere e per altre opere pie. Il testatore dispose anche che dopo la morte di Pietro Arrigoni gli sarebbero succeduti il vescovo di Bergamo e gli abati di S. Spirito a Bergamo e di Valle Ombrosa. Prima di morire Pietro Arrigoni doveva inoltre designare due uomini di Almenno da affiancare al vescovo e agli abati nell'amministrazione della sostanza lasciata a favore della comunità (1). L'attività di beneficenza della Commissaria Vignola comprendeva oltre ai sussidi dotali e al sostegno ai padri cappuccini, elemosine alle partorienti, agli ammalati e ai miserabili, cure mediche gratuite, istruzione gratuita. Con l'istituzione delle Congregazioni di carità nel 1807, si pose in problema dell'amministrazione della Commissaria che era indivisa sui due comuni di Almenno S. Bartolomeo e Almenno S. Salvatore e pertanto rimase esclusa dall'aggregazione con gli altri enti assistenziali. Nel 1812 venne disposta l'istituzione di una apposita Congregazione di carità composta dai due sindaci, i due parroci e un membro per ciascuna delle due congregazioni di carità. La commissione presieduta dal sindaco di Almenno S. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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