Forma autorizzata del nome
Congregazione di carità di Argegno
ente di assistenza e beneficenza
Per le informazioni essenziali di carattere istituzionale sulla congregazione di carità si veda il profilo generale accessibile da questa scheda (link Collegamenti). Le Congregazioni di carità erano incaricate dell'amministrazione delle opere pie preesistenti la cui gestione fosse loro attribuita dai rispettivi consigli comunali. In particolare nell'archivio della Congregazione di carità di Argegno sono conservati gli atti relativi alla concentrazione nell'ente del Legato Castelletti (detto anche Legato Pietro Martinetti) (1), istituto nel 1829 (2) a favore dell'oratorio di San Giacomo di Argegno e convertito successivamente in legato per la distribuzione di pane alle famiglie povere di Argegno alla vigilia di Natale. Lo strumento regolatore dell'attività è costituito dallo statuto organico: l'archivio conserva copia dello statuto adottato e approvato tra il 1904 e il 1906 (3). Durante la sua vita, per la gestione delle attività caritative, la Congregazione di carità di Argegno riceve denaro e beni da benefattori durante la loro vita o a seguito di eredità, lasciti e legati dopo la loro morte. Sono da segnalare in particolare: - il legato Luigi Andina (4), che con testamento olografo del 24 giugno 1906 lascia alla Congregazione la somma di 3.000 lire per l'assistenza agli indigenti ed in particolare agli anziani; - il legato Paolo Ferrari (5), che nel testamento olografo del 31 gennaio 1910 prevede un lascito a favore della Congregazione di carità di Argegno in relazione alla possibile fondazione di un ospedale in Valle Intelvi; - il lascito di Adelaide Andina Zerbini (6) di lire 2. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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