Forma autorizzata del nome
Monastero di San Benedetto, benedettini
ente e associazione della chiesa cattolica
Il monastero venne fondato nel 758 da re Desiderio a Leno, ricevette ampi beni dal re longobardo e venne presto arricchito dall'arrivo delle reliquie dei santi Vitale e Marziale da Roma e da quelle di san Benedetto da Montecassino: anche i primi monaci giunsero a Leno da Montecassino. Dal IX al tutto l'XI secolo i beni di San Benedetto, dislocati in tutta l'Italia longobarda, furono più volte riconfermati dall'autorità laica ed ecclesiastica. L'ente, che era tra i più importanti della zona insieme a quello di Santa Giulia di Brescia, annoverava tra i monaci e i vassalli i membri delle più importanti famiglie bresciane. Nel XIII secolo il monastero lenese attraversò una crisi economica, morale e disciplinare. Poche e frammentarie sono le notizie sul cenobio per i secoli successivi. Nel XIV secolo il patrimonio librario e documentario dell'ente si era notevolmente ridotto. Nel 1349 la "domus" umiliata "de medio" di Brescia venne aggregata al monastero di Leno, fino al 1436. Nel 1434 Eugenio IV confermò al cenobio i suoi beni: si riportava qui l'elenco di beni posseduti dal cenobio nel XII secolo, a riprova del fatto che nonostante la crisi il patrimonio monastico era rimasto sostanzialmente invariato. Nel 1471 l'abate Bartolomeo Averoldi intrecciò contatti con i rappresentanti della congregazione di Santa Giustina di Padova, per introdurre il cenobio lenese nella congregazione. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
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