Forma autorizzata del nome
Congregazione di carità napoleonica di Monza
ente di assistenza e beneficenza
Con l'inizio dell'età napoleonica l'amministrazione di tutte le opere pie viene affidata a nuovi corpi collegiali, le congregazioni di carità. Il nuovo piano disciplinare amministrativo prevede una sola commissione ospedaliera - elemosiniera, al contrario di quanto accade in altre città le cui congregazioni mantengono due commissioni distinte. Le incombenze e le necessità dell'ente vengono divise in quattro sezioni distinte relative alle disposizioni e ai compiti degli amministratori e impiegati; alla cura interna ed esterna dei malati poveri; alla distribuzione delle elemosine; alla gestione del monte di pietà. Il nuovo organo di gestione ha vita a Monza il 15 marzo 1808, ed è composto dal podestà del comune, dall'arciprete di Monza e da quattro amministratori che si riuniscono ordinariamente una volta alla settimana. La composizione del personale impiegatizio, che risulta quasi invariata rispetto al piano di regime del 1770, comprende un notaio - cancelliere - archivista, un ragionato, un cassiere, un protocollista scrittore, un agente di campagna e un maestro di casa, con le medesime incombenze loro attribuite nel regolamento precedente, tranne per i compiti di protocollazione affidati ad un impiegato apposito. La seconda sezione del piano disciplinare, relativa alle disposizioni per l'attività ospedaliera è rivolta esclusivamente al ricovero dei poveri (riconosciuti tali dalla stessa congregazione) affetti da malattia acuta e sanabile; ne sono esclusi ancora una volta i cronici, gli incurabili, i contagiosi e i pazzi. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi