Forma autorizzata del nome
Capitolo di San Babila
La chiesa fu fondata tra il IX e l'XI secolo accanto alla piccola chiesa di San Romano (risalente al VII secolo) con la dedicazione a San Babila e a tutti i Santi. Ingrandita e beneficiata nei secoli, in occasione della visita pastorale di Carlo Borromeo (1567) aveva due cimiteri, uno posto davanti all'edificio e l'altro sulla sinistra, presso l'oratorio di Santa Marta. Chiesa parrocchiale retta da quattro e poi da tre parroci, per un certo periodo ospitò monache benedettine poi trasferite nel monastero di Santa Margherita. Nel 1588 fu creata la Collegiata per volontà di Girolama Magenta, la quale stabilì che l'elezione dei canonici fosse fatta a rotazione dall'Arcivescovo e dalle famiglie Pecchio e Ghiringhella. Vi aveva sede la Scuola del Santissimo Sacramento e Santa Maria delle Grazie. Soppresso il capitolo da Giuseppe II nel 1787, la chiesa iniziò a decadere fino a quando l'architetto Cesa Bianchi a fine Ottocento dette il via a lavori di restauro che snaturarono completamente la costruzione, dandole l'aspetto neo - medievale che tuttora conserva.
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