Forma autorizzata del nome
Comune di Gambolò
ente pubblico territoriale
Due sono le ipotesi sull'origine del nome di Gambolò: da Campus Laevorum, campagna dei Levi, la più accreditata, oppure da Campus Latus, campo largo, con riferimento alla struttura romana del borgo. La nobile famiglia dei "de Gambolate" pare detenesse il feudo di Gambolò già prima del Mille, seguita poi dai signori di Belcredo e dai signori di Besate. Su questo primo periodo, ancora abbastanza oscuro, le poche notizie si devono in primo luogo ai lavori di Parodi e Marinone. Dal 1100 la dominazione pavese è documentata con precisione. Nel 1157, 1213 e 1449 il castello, dove era la residenza del signore, venne distrutto dai Milanesi in lotta con Pavia. Dal Quattrocento divenne residenza degli Sforza. Nel 1449, appartenente al contado di Pavia, venne concessa in feudo ad Antonio de Beccaria; nel 1466 ad Agostino de Beccaria. Il 29 agosto 1475 Galeazzo Maria Sforza "separavit, segregavit, exiruit et liberavit (...) penitus et in totius terram Gambolati comitatus Papie, autem toto eius territorio ac omnibus aliis iuribus (...) ob omni obedientia, servitute et respondentia civitatis Papiae et aliarum quarumcumque civitatum" e la concesse in feudo a Francesco de Petra Sancta, suo camerario. Il 9 agosto 1481 Giangaleazzo Maria Sforza tolse il feudo al Petra Sancta, dandogli in cambio quello di "Segadium" nell'Alessandrino, e concedendo la terra di Gambolò, con tutte le ragioni, i beni immobili, i dazi e la "domus magna" nel castello a Ludovico il Moro, che ne divenne signore. [Descrizione completa consultabile in Lombardia Beni Culturali.]
LBC Archivi. Lombardia Beni Culturali - Archivi