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Congregazione super viis, pontibus et fontibus - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Congregazione super viis, pontibus et fontibus  Linked Open Data: san.cat.sogP.19208

 

Data di esistenza

[sec. XII-1798 e 1800-1809]

 

Sede

Roma

 

Tipo ente

Ufficio centrale di stato di Antico regime

 

Descrizione

Sino al pontificato di Martino V la competenza sulle acque e strade apparteneva a una magistratura edilizia cittadina con giurisdizione in materia di strade, piazze, mura, acquedotti, chiaviche, ponti e anche abbellimento della città, composta da due magistri aedificiorum che dal sec. XV furono detti aedificiorum et stratarum o viarum, indicando così nel nome un ampliamento delle loro competenze e della loro importanza. Le competenze furono stabilite in vari tempi da norme statutarie; con gli statuti del 1410 i maestri ebbero la vigilanza anche sull'acqua di Trevi. Martino V, con la costituzione del 27 febbr. 1425 Etsi cunctorum segnò il primo passo dell'ingerenza pontificia in questa materia, sino ad allora del comune, e pose le basi della futura legislazione, con la quale l'amministrazione delle strade e delle acque passerà dai maestri alla tutela del cardinal camerlengo e della Camera apostolica, soggetta ad una congregazione cardinalizia e poi sottoposta ad un presidente, chierico di camera. Martino V riorganizzò le competenze dei due magistri viarum e attribuì a questa magistratura - o tribunale un ufficio notarile (l'istituzione di un notaio dei maestri, segretario e cancelliere del loro tribunale, fu in seguito ribadita con gli statuti del 1452); accordò inoltre ai magistri la prerogativa di non render conto a nessun magistrato dell'amministrazione di loro competenza. Durante il pontificato di Nicolò V, la magistratura fu rinnovata con i nuovi statuti del 1452 " d[...]

 

Sistema aderente

GGASI. Guida Generale degli Archivi di Stato

 

URL Scheda provenienza