Forma autorizzata del nome
Tribunale di commercio
Ufficio periferico di stato del Periodo napoleonico
Nelle norme generali per l’amministrazione della giustizia pubblicate con d. di Jourdan del 13 brumaio dell’ a. X / 4 nov. 1801 (Bollettino degli atti, boll. 43, pp. 361 e ss.) fu prevista la possibilità d’istituire tribunali di commercio ove, a giudizio dei prefetti, ve ne fosse la necessità.Un tribunale di commercio fu istituito a Torino con d. dei consoli del 15 fruttidoro a. X / 2 sett. 1802 pubblicato da Jourdan con d. del 16 vendemmiaio a. XI / 8 ott. 1802, (Bulletin des actes, bull. 175). Nel d. veniva pubblicato anche un estratto della l. 24 ago. 1790 concernente i giudici in materia di commercio.La competenza era estesa all’intero dipartimento.Tribunali di commercio furono previsti a Genova, Porto Maurizio e Chiavari con d. imperiale 15 messidoro a. XIII / 4 lu. 1805 (Bullettin des lois, tit. XIII, bull. 51, n. 851). Furono istituiti in Toscana con deliberazione della giunta del 19 ago. 1808 (Bollettino della giunta, boll. 32, pp. 10 e ss.); negli Stati Romani con ordine della consulta del 17 giu. 1809 (Bollettino della consulta, boll. 5, pp. 58 e ss.).Norme precise e dettagliate furono emanate con la l. VII, in data 14 sett. 1807 (Bulletin des lois, bull. 174, n. 2804) del codice di commercio.Il tribunale di commercio risultava composto da un presidente, da giudici (da due a otto) e da supplenti in numero variabile. I giudici venivano eletti da un’assemblea di negozianti di rilievo e dai proprietari di aziende antiche e qualificate, restavano in carica due anni[...]
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