Forma autorizzata del nome
Ricevitoria generale
Ufficio periferico di stato del Periodo napoleonico
Preposti ad uffici con circoscrizione provinciale dal decreto 16 dicembre 1808, n. 236 sull’“organizzazione del tesoro reale”, i ricevitori generali corrispondevano direttamente con la direzione del tesoro, organo centrale del ministero delle finanze cui facevano capo tutte le riscossioni e i pagamenti di somme di pertinenza statale (art. 1 e 3). I ricevitori generali versavano al tesoriere generale le somme incassate unitamente a un “borderò indicante dettagliatamente i valori, di cui ne invieranno copie al ministro delle finanze” (art. 16); il borderò era preventivamente vistato dal controloro, organo locale di riscontro contabile (art. 17).I conti dei ricevitori generali dovevano essere inviati annualmente al ministro delle finanze che li trasmetteva a sua volta per il controllo alla Corte dei Conti (art. 44).Con il successivo decreto 19 dicembre 1808, n. 243 sul “metodo e la forma dei versamenti nelle casse dei ricevitori distrettuali o generali ed i rispettivi incarichi di questi” la materia fu analiticamente disciplinata: i ricevitori generali tra l’altro vigilavano sui ricevitori distrettuali con riferimento sia alla tenuta delle scritture sia all’obbligarietà del versamento nelle proprie casse delle somme introitate (art. 23). Inoltre, i ricevitori generali tenevano “a partite doppie un giornale generale dettagliato” in cui registravano le varie operazioni, “il libro maggiore, i libri di cassa e di portafoglio e i libri ausiliari” che trasmettevano al ministro ne[...]
GGASI. Guida Generale degli Archivi di Stato