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Opera pia Eredità Amici di Trevi, Trevi (Perugia), 1850 - 1860 - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Opera pia Eredità Amici di Trevi, Trevi (Perugia), 1850 - 1860  Linked Open Data: san.cat.sogP.1675

 

Altre denominazioni

Opera pia Eredità Amici di Trevi

 

Data di esistenza

1850 - 1860

 

Sede

Trevi (Perugia)

 

Natura giuridica

privato

Tipo ente

ente di assistenza e beneficenza

 

Descrizione

L'Opera pia eredità Amici fu istituita dal trevano Carlo Amici, con testamento olografo datato 30 settembre 1850, consegnato al notaio Giovanni Battista Fontana il 17 dicembre dello stesso anno ed aperto il 5 agosto 1851, giorno dopo la sua morte. In base ad esso, fu nominato erede universale di tutti i beni mobili ed immobili di Carlo l'erigendo istituto "Ospizio per i poveri invalidi della mia patria e suo territorio". All'esecutore testamentario, il conte Filippo Valenti di Trevi, fu lasciato il compito di liberare l'ente di tutte le passività legate all'eredità e di cederlo, successivamente, al Comune di Trevi, al quale erano state affidate, in perpetuo, l'amministrazione e la tutela. L'Ospizio, secondo la volontà del testatore, doveva essere retto da tre deputati, eletti dal consiglio comunale e approvati dall'arcivescovo di Spoleto, ed aveva come scopo il ricovero dei poveri, di entrambi i sessi, afflitti da malattie croniche che non permettevano loro di procurarsi alcun sostentamento. Carlo stesso nominò i primi tre deputati: Filippo Valenti, presidente a vita, Francesco Parriani e Clemente Bartolini. Il 28 dicembre 1854 il Comune cedette gratuitamente all'Opera pia eredità Amici la porzione di un edificio già destinato all'Ospedale degli infermi, per ricavarne i locali necessari al ricovero; nel 1855, nella seduta del consiglio comunale del 10 dicembre, fu approvato il regolamento dell'Ospizio. Nei primi mesi del 1860 avvenne il passaggio di gestione al Comune, c...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

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