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Estimi di Padova - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Estimi di Padova  Linked Open Data: san.cat.sogP.13901

 

Data di esistenza

[sec. XI-1797]

 

Sede

Padova

 

Tipo ente

Ufficio locale o periferico di stato di Antico regime

 

Descrizione

L'estimo, che in epoca carrarese era suddiviso nei due corpi, città e territorio, durante la dominazione veneta (decreto del consiglio di Padova 6 mag. 1424) venne a gravare anche su un terzo corpo, il clero, ovvero su tutti i beni posseduti in Padova e nel Padovano dalle chiese e dagli ecclesiastici secolari e regolari. Pertanto la quota di tassazione, stabilita globalmente a Venezia per ciascuna città della terraferma e suo territorio, veniva poi ripartita localmente sui tre corpi predetti, ai quali spettava infine la distribuzione e la esazione dei tributi sopra i relativi estimati. L'estimo, che si basava sul sistema della notifica (o polizza) da parte del proprietario, aveva per oggetto ogni sorta di beni e di redditi (beni mobili, immobili, mercanzie, livelli, soccide e altro). Tutti i dati forniti venivano esaminati dai cosiddetti estimatori che stabilivano la relativa imposizione. Fulcro del sistema di notifica e di tassazione non era però il bene bensì la persona con il suo patrimonio. L'esigenza di riformare l'estimo fu avvertita varie volte dal senato veneziano il quale, dopo diverse innovazioni, che non servirono però a eliminare vistose evasioni soprattutto da parte dei contribuenti extraurbani nonché grosse ingiustizie a danno dei contribuenti meno abbienti, si vide costretto a sopprimere (con decreto del 30 genn. 1789) i tre corpi e a concentrare l'esazione di tutte le imposte nella camera fiscale. Stabilito l'impianto dell'estimo, quest'ultimo fu diviso i[...]

 

Sistema aderente

GGASI. Guida Generale degli Archivi di Stato

 

URL Scheda provenienza