Forma autorizzata del nome
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Il 9 giugno 1815 il Congresso di Vienna sancì il ritorno dei Borboni nel Regno delle Due Sicilie, nato dalla riunificazione degli antichi regni di Napoli e di Sicilia. L'ordinamento amministrativo del Decennio francese fu sostanzialmente preservato anche durante la restaurazione borbonica.
Il decreto del Regno delle Due Sicilie 1 maggio 1816 n. 360 aggiornò la circoscrizione amministrativa dei comuni, apportando lievi modifiche al decreto del Regno di Napoli 4 maggio 1811 n. 922, elevò il numero delle province a quindici e suddivise i comuni in tre classi: la prima classe comprendeva i comuni con una popolazione pari o superiore ai 6000 abitanti, quelli in cui risiedeva un'intendenza, una corte d'appello o una corte criminale e quelli aventi una rendita ordinaria di 5000 ducati; la seconda classe raggruppava i comuni con un numero di abitanti compreso fra i 3000 e i 6000 e quelli in cui risiedeva una sottointendenza; la terza classe era infine costituita dai comuni con una popolazione inferiore ai 3000 abitanti. Tale suddivisione mirava tra l'altro a determinare, sulla base della densità demografica, della rilevanza e della ricchezza di ogni centro, i limiti di spesa consentita e i servizi che ciascun comune era tenuto ad espletare.
Con la legge 12 dicembre 1816 n. 570 il re Ferdinando I intese dare una sistemazione razionale alle amministrazioni locali, attenendosi sostanzialmente al modello franco-napoleonico e dunque riprendendo a grandi linee le disposizioni già eman...
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