Forma autorizzata del nome
Lascito pio Eredità Gherardi di Montone, Montone (Perugia), 1689 - sec. XX ultimo quarto
Lascito pio Eredità Gherardi di Montone
1689 - sec. XX ultimo quarto
ente di istruzione e ricerca
ente di assistenza e beneficenza
Nel 1630 il montonese Gian Simone Gherardi, con suo ultimo testamento del 20 giugno rogato dal notaio Giovanni Villani in Guastalla (Reggio-Emilia), città ove Gherardi esercitava la professione di medico, "istituiva sua erede universale la Comunità di Montone con l’obbligo di erogare annualmente le rendite in tante doti alle oneste Zitelle" povere del luogo, "[…] in circostanza del loro collocamento sia al secolo che in religione, e quindi istruirle, tanto nel ricamo che nel cucito, nel tessere e nel leggere e scrivere, e nell’educarle nei doveri di religione". Furono preferite sempre le discendenti del testatore, anche in lontanissimo grado di parentela. Nel 1828 la magistratura montonese supplicava il sommo pontefice di erogare una parte delle rendite provenienti dall’eredità Gherardi per l’istituzione e il mantenimento di due Maestre pie da destinare all’educazione delle ragazze del luogo. La richiesta fu accordata e il vescovo concesse l’erezione di una "Casa di Maestre Pie". Tuttavia, "per effetto di erronea interpretazione del Sovrano Rescritto, e mediante il concorso di eccedenti disposizioni episcopali, la Comunità rimase in tutto esclusa dallo esercizio di suoi diritti ereditari, e si cassò persino il nome del benemerito benefattore dai pubblici registri. Nel 1859 la stessa Montonese Magistratura rivendicava i suoi diritti ereditari, proponendo che "una parte delle divisate rendite venisse erogata non solo per l’istruzione delle fanciulle ma eziandio dei maschi"...
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