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Opera pia Maritaggio Valenti di Trevi, Trevi (Perugia), 1630 - sec. XX terzo quarto - Ente

 

Tipologia

Ente

 

Forma autorizzata del nome

Opera pia Maritaggio Valenti di Trevi, Trevi (Perugia), 1630 - sec. XX terzo quarto  Linked Open Data: san.cat.sogP.11980

 

Altre denominazioni

Opera pia Maritaggio Valenti di Trevi

 

Data di esistenza

1630 - sec. XX terzo quarto

 

Sede

Trevi (Perugia)

 

Natura giuridica

privato
pubblico

Tipo ente

ente di assistenza e beneficenza

 

Descrizione

L'Opera pia ebbe origine per volere di Sestilio dei conti Valenti di Trevi, il quale, nel testamento consegnato il 17 ottobre 1614 al notaio romano Tranquillo Pizzuti e aperto il giorno dopo la sua morte, l'8 novembre 1620, aveva lasciato erede la nipote Maria Valenti e aveva disposto l'istituzione in Trevi di un "Collegio di Religiosi Preti Regolari Minori di quelli che vivevano in Roma nella chiesa di San Lorenzo in Lucina, ed in loro difetto, di altri Preti Regolari di altre Religioni, demandandone la scelta ai cardinali Barberini e Valenti". Per l'istituzione di tale collegio lasciava un legato di 5000 scudi in Roma e di 2800 ducati nel Regno di Napoli. Nel caso non fosse stato possibile realizzarlo, si doveva costituire un maritaggio per "dotare annualmente con 50 scudi tante povere zitelle trevane da estrarsi a sorte". Poiché in Trevi vi erano numerose case religiose, si preferì l'istituzione del dotalizio, attuata dal vescovo di Spoleto, monsignor Lorenzo Castrucci, che nel 1630 ne dettò le regole, in base alla volontà del testatore, e ne affidò la cura alla "venerabile Compagnia del SS. Crocifisso di Trevi, con sei altri principali Cittadini da eleggersi, nominarsi, e mutabili ogni due anni dalli Signori Priori e, Comunità di Trevi". Nel 1740 monsignor Martino Innico Caracciolo, visitatore apostolico, nell'intento di favorire il Brefotrofio di Spoleto, impose, a carico delle rendite dell'Opera pia, una tassa di 120 scudi annui, successivamente diminuita; nonosta...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

URL Scheda provenienza