Forma autorizzata del nome
Comune di Trivero, Trivero (Biella), sec. X -
ente pubblico territoriale
Trivero è posta nella Valle di Mosso; il suo toponimo (secondo alcuni studiosi) deriva dal gentilizio romano "Treverius", dedotto dal nome della tribù gallica dei Treveri, che anticamente risiedeva in queste zone.
In un diploma del X sec. è detto "Treveres" ed è annoverato tra le proprietà di Manfredo conte di Vercelli. Da Manfredo passò ai Bulgari, che rimasero signori del luogo per tutto il XIII sec.
Il villaggio fu incendiato da fra Dolcino e i suoi seguaci nel 1306.
Nel 1335 il territorio passò sotto il dominio dei Visconti. Infeudato dal duca di Milano Gian Galeazzo Visconti a Francesco Barbavara nel 1402, venne poi venduto al duca Amedeo VIII di Savoia. Carlo Emanuele I lo unì a Mortigliengo e lo concesse in feudo a Giovanni Wilcardel, signore di Fleury nel 1619. Fu infine venduto, nel 1722, ai Delfino, famiglia originaria di Cuneo.
In seguito il paese passò sotto il controllo di Domenico della Chiesa conte di Cervignasco che lo tenne fino alla fine del Settecento, quando anche a Trivero venne innalzato l'albero della libertà.
Nei secoli successivi la storia di questo paese ripercorre le tappe e i processi di molti comuni della zona del biellese caratterizzati da un'economia basata sulla manifattura e sul turismo.
A seguito della costituzione della nuova provincia di Biella (D.lgs. 06 marzo 1992, n. 248), il comune di Trivero passò dalla provincia di Vercelli a quella di Biella.
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