L'abbazia della Ss. Trinità di Cava de' Tirreni fu fondata nel 1011 da S. Alferio Pappacarbone, nobile salernitano, uomo di corte del principe di Salerno Guaimario III e benedettino cluniacense, che ne fu il primo abate.
Il piccolo cenobio si arricchì presto, grazie al favore dei principi di Salerno, dei territori coltivati e dei boschi che circondavano la grotta detta anche "la cava". Nel corso di pochi decenni si costituì il primo nucleo di un ingente patrimonio fondiario che nel sec. XIII avrebbe toccato il suo culmine. Nei secc. XV e XVI l'abbazia visse la prima grande crisi della sua storia, in coincidenza con la creazione della Commenda; il periodo di crisi fu breve, se già nel 1497, sotto il governo dell'ultimo abate commendatario, Oliviero Carafa, con l'ingresso del monastero nella congregazione di S. Giustina da Padova, si assistette ad una rinascita spirituale e patrimoniale, concretizzatasi in una fase di rivendica dei diritti di possesso e proprietà, preceduta ed accompagnata da una fase di ricerca su antichi privilegi, concessioni ed esazioni di rendite, che diede origine, tra la fine del sec. XV ed il cinquantennio successivo, alla creazione di un consistente nucleo di inventari, registri e platee.
Dopo un'ulteriore crisi alla fine del sec. XVI, nel sec. XVIII si ebbe un rinascita con caratteristiche eminentemente culturali, con la creazione di accademie ed il rilancio dell'insegnamento nel seminario. Nel 1867 Guglielmo Sanfelice fondò un istituto di istr...