La Biblioteca comunale di Faenza, istituita nel 1797 per accogliere il patrimonio proveniente dalle soppressioni napoleoniche dei conventi e delle congregazioni religiose, fu aperta al pubblico nel 1818 nell'ex collegio dei Gesuiti, Palazzo degli Studi sede attuale del Liceo Torricelli, mentre nel 1825 fu trasferita nella attuale sede, l'ex convento dei Servi di Maria. Al primo nucleo librario, prevalentemente di carattere umanistico e religioso si aggiunsero per tutto l'Ottocento da un lato donazioni di biblioteche private e, dopo l'unificazione d'Italia, le biblioteche provenienti dalle seconde soppressioni religiose (ordini dei Cappuccini, Riformati, Conventuali, Domenicani, Osservanti di Brisighella); dall'altro manoscritti e e documenti, spesso anche a seguito di acquisto, con l'obiettivo di creare un fondo dei manoscritti faentini (cronache, corrispondenza, carteggi, memoriali) non compresi nelle donazioni.
Nel corso del Novecento, durante il quale pervennero in biblioteca l'Archivio notarile e quello Storico comunale, si segnala la direzione di Piero Zama, dal 1920 al 1956, distinta in due fasi la prima fino al 1940 di ampliamento della biblioteca, la seconda dal 1945 di ricostruzione dopo le devastazioni del passaggio del fronte. A seguito dell'istituzione nel 1967 di una sezione di Archivio di Stato a Faenza, i materiali archivistici pur rimanendo di proprietà del Comune di Faenza, vennero scorporati dalla biblioteca e uniti in questa nuova istituzione che ha co...