NOTIZIE IN EVIDENZA

 

VEDI ANCHE...

 
 
 

Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Archivio storico diocesano di Amalfi

Denominazione:

Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni. Archivio storico diocesano di Amalfi  Linked Open Data: san.cat.sogC.20983

 

Tipo Soggetto Conservatore:

- ente e istituzione della Chiesa cattolica

 

Descrizione:

Formatosi nel corso di una millenaria sedimentazione documentaria, ha seguito lo sviluppo dell'attivita pastorale ed amministrativa dell'arcidiocesi dal sec. XI sino ai nostri giorni. Nella sua storia plurisecolare incisivi furono certamente l'elevazione a sede metropolitana di Amalfi nel 987 con il conferimento della giurisdizione delle sedi vescovili suffraganee di Scala, Minori, Lettere, Capri ed Anacapri ed il ruolo che la chiesa amalfitana svolse nel periodo medioevale e moderno . Numerose sono state, nel passato, le attenzioni rivolte alla sua cura, protezione ed incremento. L'arcivescovo Filippo Augustariccio durante il sec. XIII ordina, per una corretta conservazione dei documenti, l'esecuzione di tre copie per ogni atto, di cui una da conservarsi "in archa" . Nel 1557, nel corso di una vertenza legale per il recupero dei beni della sommersa chiesa di S. Maria Annunziata de Ballenulo di Amalfi, il "venerabilis presbiter" Pietro Angelo de Turri testimonia sul ritrovamento di un instrumentum facente parte delle «scripture dello archivio de Amalphie, quale se conservano per lo sacristano de Amalphie dintro la sacristia in certi cascioni ben chiusi» . Nel sinodo del 1572, l'arcivescovo Carlo Montilio insiste sulla necessi¬ty che «si faccia un archivio, nel quale si conservino tutti 1'instrunienti et altre scritture pertinenti cossi ad essi capituli et congregacione in generate come in particulare alii preti et chiese loro» . Nella visita pastorale del febbraio 1596, l'arcivescovo Giulio Rossini regola la compilazione delle scritture secondo le norme tridentine, avendo come obiettivo preciso la tutela, «accio che si possano far conservare nel1'Archivio della Curia Arcivescovile per cautela». A tale proposito emana un decreto circa la concentrazione dei documenti nell'archivio arcivescovi-le, ritenendola «cosa molto necessaria et expediente per conservatione del¬le raggioni tanto della Corte Arcivescovile di questa citta quanta delli pa-troni di quelle chiese, cappelle, messe et benefici di detta diocese de jure patronatus» . Nel concilio provinciate del 1597, Rossini affronta nuovamente l'argomento nei cinque articoli del capitolo dedicato all'archivio. La severita del¬le norme emanate e tale che chiunque avesse portato via le scritture conservate nelT archivio, compreso il vescovo, sarebbe stato punito «ab ordinariis graviter» . Durante il sec. XVII l'archivista Fiore Gargano "mastro d'atti di detta Corte" redige un "inventario delle scritture dell'Archivio della Corte Arci¬vescovile di Amalfi", che riflette gia rimmagine di un archivio ordinato e tutelato. Ma la storia dell'archivio arcivescovile amalfitano e contrassegnata anche da momenti d'indifferenza o di devastazione. Sin dal sec. XV «pauci sunt qui curant has scripturas propter miserias et perpetuas discordias huius civitatis et omnium locorum Costae Amalphitanae» . Nel 1735 il vicario generate Angelo Criscuolo emana un decreto perche «molti processi criminali, patrimoni, benefici, cappellanie, scritture presta-te non erano state piu restituite». Nel 1763 il nuovo vicario Francia redi¬ge un ordine circolare, esponendo all'arcivescovo «come si ritrovano man-canti molti atti concernenti benefici e parrocchie, istrumenti di fondazio-ne...; si ritrovano mancanti ancora molti atti di permutazione, di donazione, d'impieghi di capitali...; come non si trovano libri di registri e notamenti di benefici semplici e patronati...». Nel 1801 il vicario Lucibello, «con il piu vivo risentinento dello spirito», denuncia come «nei precedenti anni di sede vacante se siano furtivamente involate, anzi fatto quasi un saccheggio di molte interessanti carte e processi in questa arcivescovil Curia esistenti». Dello stesso tenore le considerazioni dell'arcivescovo Enrico De Dominicis, il quale, pur lodando l'operato dei suoi predecessori, che avevano depositato «nel proprio archi¬vio quanto di singolare e di rimarchevole da essi loro si era ben operate per utile e vantaggio..

 

Sede:

Salita Episcopio - 84100, Amalfi (Salerno)

 

Contatti:

tel: +39 089.871324
fax: +39 089.873460
email: bc.amalficava@libero.it

 

Servizio consultazione al pubblico:

Si
 

Orari di apertura:

 

Modalità di accesso:

N.A.

 

Servizi al pubblico:

Fotocopie; Fotografie; Copie elettroniche; Microforme; ; Servizio Guadaroba; Servizi igienici; Laboratorio didattico

 

Schede conservatori nei sistemi di provenienza: