Le vicende storiche dell'Archivio diocesano di Tricarico, ove sono confluite le carte superstiti degli archivi dei conventi soppressi, del monastero di S. Chiara, del Seminario vescovile e dell'Archivio capitolare sono connesse a quelle di una delle diocesi più antiche della Basilicata, fondata nel 968. Dalle fonti emerge come questo Archivio, affidato ad appositi archivari, nei secoli scorsi fu allocato all'interno del palazzo episcopale e soggetto a periodici riordini, legati alla sensibilità di alcuni vescovi oppure conseguenti a fasi di abbandono che furono causa di gravi perdite del materiale documentario. Risalgono al 1898 le prime notizie fornite dagli studiosi, allorquando Melle Klinkenborg, uno dei collaboratori dello studioso tedesco Paul Kehr, nel corso di una vasta ricognizione che toccò vari archivi della Basilicata, lo visitò e testimoniò l'esistenza a Tricarico della documentazione più antica della regione. Nella sua relazione, egli aggiungeva che l'Archivio capitolare, funzionante già all'inizio del XI secolo, possedeva tra l'altro alcune rare pergamene greche di grande importanza, risalenti al 1001 e 1023, insieme ad altre di epoca normanna riconducenti alla storia dei conti di Tricarico e degli arcivescovi di Acerenza.
Nei decenni successivi l'Archivio subì gravi perdite: nella visita ivi compiuta nel 1959, Walter Holtzmann, direttore dell'Istituto Germanico di Roma, non ritrovò le pergamene greche e riscontrò il precario stato di conservazione sia dell'Archivio capitolare che di quello vescovile, tanto da consigliare al vescovo Raffaello Delle Nocche la messa in sicurezza di quanto rimaneva del fondo membranaceo. L'Holtzmann prese visione di quanto c'era «nell'unica cassa di legno» e dei tre «incartamenti di pergamene essiccate, attaccate e sbiadite», tra cui un atto del conte Goffredo di Tricarico del 1147. Il vescovo Delle Nocche, col consenso del Capitolo Cattedrale, nel 1960 completò il deposito presso l'Archivio di Stato di Napoli dell'intero archivio membranaceo della Curia di Tricarico, per un totale di 150 pergamene dei secoli XII-XVIII.
Negli anni dell'episcopato di Fortunato Pinto (1792-1805) l'Archivio ebbe bisogno di una radicale ridefinizione dell'ordinamento, affidato all'archivario Domenico Antonio Montesano. Il volume fornisce con precisione la consistenza delle serie archivistiche dell'epoca.
Nel XX secolo, l'Archivio è stato curato dal sacerdote Gaspare Sarli, cancelliere e archivista della Curia di Tricarico dal 1954 al 1979. Assieme a mons. Angelo Mazzarone, egli riordinò le carte afferenti al vescovo Raffaello Delle Nocche, Servo di Dio, costituendo l' "Archivio della Causa sulla fama di santità e sull'esercizio eroico delle virtù esercitate da mons. Raffaello Delle Nocche, vescovo di Tricarico (1922-1960)".