Anticamente chiamata Argonio, le sue origini risalgono al 975 epoca in cui i Cosentini, per trovare rifugio dalle persecuzioni dei Saraceni, si rifugiarono sulle alture formando i cosiddetti Casali di Cosenza e tra questi Aprigliano con i rioni Curti, Agosto, Santo Stefano, Piro, Pedalina, Guarno, Grupa, Casignano, Petrone, Vico, San Nicola delle Vigne. Il territorio è compreso tra quello dei Comuni di Cellara, Cosenza, Figline Vegliaturo, Parenti, Pedace, Piane Crati, Pietrafitta, Rogliano, San Giovanni in Fiore. Infeudato nel 1964, entrò nel dominio del Granduca di Toscana dal quale insieme ad altri Casali di Cosenza, fu riscattato il 23 Maggio 1647, epoca della rivolta di Celico.
Danneggiato gravemente dal terremoto del 1638 prima e da quello del 1905, fu quasi interamente ricostruito. L'ordinamento amministrativo disposto dal generale Championnet lo includeva nel Cantone di Cosenza; quello del 1806 lo attribuiva al Governo di Pietrafitta ed infine, nel 1811, veniva elevato a Capoluogo del circondario comprendente i comuni di S. Ippolito, Pietrafitta, Piane, Figline, Donnici Soprani e Donnici Sottani, Cellara.
Aprigliano ha dato i natali a numerosi letterati e filosofi quali Carlo Cosentino, autore di versi in dialetto, Battista Rogerio, monaco cistercense, Antonio Apa, patriota letterato e Francesco Antonio Piro, filosofo.