Gli archivi sono sempre esistiti. Come in ogni famiglia si conservano per ragioni affettive, le vecchie lettere, le fotografie familiari o d'altri parenti di cui si è talora persino perduto il ricordo, ma anche per necessità o obbligo, le ricevute delle bollette pagate, ecc. così il Comune di Asola, fin dagli albori della sua storia, ha dovuto organizzare la conservazione della propria memoria, dei propri documenti fondamentali (scritti su pergamena o su carta, non fa differenza). La buona sorte, ma forse anche la passione per le carte di persone come il nostro Lodovico Mangini, che ha saputo organizzarle e custodirle diligentemente, ha permesso che giungessero fino a noi pergamene del XV secolo, ma soprattutto i registri appartenenti, per la maggior parte, al periodo della dominazione veneta (1440-1797), riportanti i verbali delle sedute degli organi deliberativi della comunità, i suoi resoconti delle spese, dei crediti e dei capitoli dei suoi funzionari; le trascrizioni di privilegi e scritture notarili nei quali il Comune entra come parte contraente; la compilazione degli statuti e quant'altro la curiosità sarà stimolata a scovare. Alla parte più antica, si affianca in perfetta successione cronologica, la sezione napoleonica e, a partire dal 1815, la documentazione asburgica, che raccolte in titoli (Acque,Governo …) costituiscono pur esse una miniera inesauribile di notizie per ricostruire le vicende storiche locali del periodo francese e austriaco. Infine la sezione postunitaria e moderna (1860-1958), costituiscono la parte più recente dell'archivio storico asolano, ma non la meno importante in quanto traccia scritta dell'istituzione comunale e del vivere della Comunità dall'Unità d'Italia alla Repubblica, attraverso la rivoluzione industriale, la modernizzazione, le grandi trasformazioni e lotte sociali, le guerre mondiali che hanno caratterizzato la storia.