Si può parlare a Massa di una biblioteca pubblica, pur se riservata ad una cerchia ristretta di intellettuali, già nel XVIII secolo, quando per impulso della duchessa Ricciarda Gonzaga nacque l'Accademia dei Derelitti, che nel 1816 assunse la denominazione ancora vigente di Accademia dei Rinnovati.
Ad essa Ricciarda affidò la Biblioteca Ducale, collocata nelle due sale del Palazzo Ducale adiacenti al Grottesco ed affrescate da Stefano Lemmi, recentemente tornate all'Accademia come sede storica, perchè restasse aperta alcune ore la settimana a disposizione degli studiosi. La Biblioteca ebbe momenti di maggiore e minore splendore, testimoniati anche dalle acquisizioni del patrimonio librario. Nel '700, ad esempio, si acquistarono l'Encyclopèdie nelle due edizioni livornese e lucchese e le opere complete di Rousseau e di Voltaire, ma ci fu anche un lungo periodo di crisi,poi la ripresa sotto il regno di Maria Beatrice, e di nuovo un periodo di crisi quando il ducato passò sotto il diretto dominio degli Estensi, fortemente diffidenti nei confronti degli intellettuali.
Un cospicuo incremento avvenne con l'acquisizione della Biblioteca del Collegio dei Gesuiti, a seguito della legge di soppressione dei conventi varata dopo l'unità nazionale. Con l'inizio del secolo però la Biblioteca, che era stata aperta al pubblico, cessò praticamente di esistere in quanto tale, venendo depositata presso il Liceo Classico della città ed assimilata alla Biblioteca dei Professori.
L'attua...
