ANTICO ARCHIVIO REGIO
Con i soli documenti residuati dallo smembramento dell'Archivio patrimoniale spagnolo, costituiva inizialmente il nucleo centrale del regio Archivio sabaudo, al quale, a seguito del regio biglietto 10 sett. 1763, si aggiunse un modesto quantitativo di materiale corrente. Nella seconda metà del'700 subì un ordinamento per materia, che smembrò e confuse i suoi fondi, dando vita ad una artificiosa miscellanea articolata in categorie, alle quali furono attribuite le denominazioni sottoelencate, non rispecchianti quasi mai la reale natura dei documenti, che si è ricostruita attraverso l'esame diretto.Dal 1848 divenne una sezione dei regi Archivi riformati, alla quale fu data la denominazione di Antico archivio regio, che tuttora si mantiene. In essa confluirono anche i documenti dell'Archivio patrimoniale piemontese, versato nel 1846.Il complesso dei fondi (1323-1832, con docc. in copia dal 1193) comprende sei pergamene, 446 registri, 442 fascicoli, 37 mazzi, 95 volumi e 13 buste. Regesti del sec. XVIII, parzialmente validi, sono raccolti in cinque volumi, secondo la materia.
GGASI. Guida Generale degli Archivi di Stato