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AICE-UNBCE. Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana

 

Denominazione

AICE-UNBCE. Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana

 

Acronimo

AICE-UNBCE

 

Descrizione

L'Anagrafe degli istituti culturali ecclesiastici (AICE) nasce per dare maggiore visibilità agli archivi, alle biblioteche e ai musei e ai rispettivi patrimoni per offrire agli utenti un dettagliato e sempre aggiornato servizio d'informazione sulle caratteristiche dell'istituto e sui servizi disponibili e agli istituti aderenti uno strumento di valorizzazione e tutela. Evidenzia il ruolo svolto da questi istituti per la cultura e la ricerca scientifica, come per l'educazione e l'apostolato della Chiesa. Permette la valorizzazione del patrimonio conservato, favorisce la relazione tra i diversi istituti, crea di fatto una rete a servizio degli stessi. Intende diffondere la condivisione di buone pratiche e favorire la crescita dei servizi offerti. La gestione dei dati, e naturalmente la loro disponibilità, è degli istituti culturali stessi. Il progetto dispone di uno strumento che rende agevole l'inserimento delle descrizioni dei singoli istituti, favorendone anche l'individuazione sul territorio - attraverso la georeferenziazione - e semplificando le procedure per il costante aggiornamento dei dati. Il sistema prevede l'inserimento controllato delle denominazioni degli istituti che vanno a popolare l'Authority File "enti" curato dalla Chiesa che è in Italia e in dialogo con i diversi Autority File ecclesiastici e con i più rilevanti progetti nazionali e internazionali di settore.

 

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Descrizione storica

L'attività di censimento degli archivi ecclesiastici Italiani si inserisce all’interno di un più ampio progetto promosso, coordinato e sostenuto dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana rivolto ai soggetti conservatori e alla descrizione dei rispettivi patrimoni. Gli archivi ecclesiastici rappresentano, così come le biblioteche e i musei, vere e proprie “istituzioni della memoria” che conservano e tutelano patrimoni documentari di inestimabile valore; testimoniano il percorso della Chiesa nei secoli, documentando l’articolata e radicata storia della comunità ecclesiale cattolica. La pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, nella lettera circolare “La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici”, afferma che nella mens della chiesa gli archivi sono, tra le altre cose, luoghi della memoria delle comunità cristiane e fattori di cultura per la nuova evangelizzazione (Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Lettera Circolare “La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici”, Città del Vaticano, 2 febbraio 1997). Il progetto AICE, naturalmente integrato con il progetto per il riordino e l’inventariazione dei fondi conservati in archivi ecclesiastici (denominato CEI-Ar), mira a valorizzare queste realtà presentandole come parte integrante e attiva dell’intero scenario delle istituzioni culturali ecclesiastiche e non, contribuendo, in tal modo, anche alla concreta attuazione dell’Intesa 18 aprile 2000, stipulata tra il Ministero per i beni e le attività culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana circa la conservazione e consultazione degli archivi storici e biblioteche degli enti e istituzioni ecclesiastiche. In linea con l’Intesa, secondo la quale “l’autorità ecclesiastica competente si impegna ad assicurare la conservazione e a disporre l’apertura alla consultazione degli archivi degli enti e istituzioni ecclesiastiche”, l’AICE costituisce un importante strumento per favorire la conoscenza, la fruizione e l’accesso a questo patrimonio documentario e diviene complessivamente un sistema per la fruizione integrata e trasversale di informazioni relative alle altre istituzioni culturali ecclesiastiche di conservazione, come le biblioteche e i musei e alle loro collezioni.

 

Data inizio

2011