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Glossario - Archipedia

La sezione “Glossario - Archipedia” costituisce uno strumento per la comprensione delle risorse individuate sul portale SAN. Si articola in un vero e proprio Glossario di termini archivistici e in una sottosezione di voci a carattere storico-istituzionale (quest’ultima in costruzione).

Nel Glossario di termini archivistici sono stati recuperati i glossari e i profili esistenti nei sistemi o siti degli enti che partecipano al SAN.

È possibile scorrere i termini del glossario in ordine alfabetico, oltre che ricercarli mediante la funzione “Cerca”.
 

 
 

Custodia ininterrotta

-    uno dei requisiti per il riconoscimento di pubblica fede ai documenti dell'archivio; "la unbroken custody costituisce uno dei principi irrinunciabili dell'archivistica britannica" (Lodolini, p. 167).
- "Jenkinson indica quattro caratteristiche dell'archivio: | (...) | 2) autenticità (authenticity), derivante dalla «ininterrotta custodia, una ragionevole presunzione della quale è la differentia fra un documento che è documento d'archivio ed uno che non lo è»" (Lodolini, p. 181).
- "riteniamo che principio fondamentale dell'archivistica, per la garanzia dell'autenticità dei documenti - autenticità indispensabile sia ai fini giuridici, sia ai fini della ricerca storica e scientifica in genere - sia quello della custodia ininterrotta dal momento della loro produzione. | Si tratta di un principio su cui insistono molto, e giustamente, gli archivisti inglesi. (...) Jenkinson dedica alcune pagine del suo Manuale al problema della «custodia» ed afferma che la stessa «qualità archivistica» dei documenti dipende dalla possibilità di provare l'esistenza di una «serie ininterrotta di custodi responsabili» delle carte. | Lo stesso Jenkinson osserva che la ininterrotta custodia rende, fra l'altro, quasi impossibili o facilmente scopribili le falsificazioni di documenti" (Lodolini, pp. 256-257). Ed ancora: "In antitesi con gli istituti della rivendicazione, della prelazione, della espropriazione, è il principio britannico della «custodia ininterrotta» (unbroken custody): esso non solo non permette alcuna prelazione od espropriazione, inammissibile per gli archivisti inglesi in quanto relativa ad archivi e documenti provati e come tali esclusi da qualsiasi inserimento in un archivio pubblico, ma si oppone decisamente anche alla possibilità di recuperare documenti sottratti o comunque avulsi dall'archivio o da un pubblico ufficio, proprio perché con la sottrazione è venuto meno il requisito - essenziale per la caratterizzazione archivistica, secondo la concezione britannica - della ininterrotta custodia. | L'applicazione di questo principio è costante: il materiale documentario uscito dalla unbroken custody dell'ente produttore e dei suoi legittimi successori cessa di avere il carattere di «autenticità» e, per conseguenza, venendo ad esso meno uno dei requisiti archivistici essenziali, cessa di essere considerato parte dell'archivio. | Abbiamo già ricordato l'affermazione di (...) Jenkinson, secondo cui la qualità archivistica dipende dalla possibilità di provare l'esistenza di una serie ininterrotta di custodi responsabili dei documenti di cui si tratta. (...). | Ancora secondo Papritz, il concetto è antichissimo e risale agli archivi dell'antica Roma: l'autenticità dei testi contro le falsificazioni era assicurata per mezzo della custodia permanente affidata ad impiegati legati da uno speciale giuramento (si tratta dell'equivalente della unbroken custody degli archivi inglesi). | È comunque davvero singolare che il fondamentale principio archivistico della «ininterrotta custodia» sia totalmente ignorato dall'archivistica italiana" (Lodolini, pp. 266-268).
- "per la definizione del concetto di archivio l'attenzione è rivolta, nella quasi generalità, al vincolo archivistico interno e di sostiene che quando è rilevabile e sussistente questa tipologia di vincolo siamo di fronte ad un vero e proprio archivio. |  Una simile posizione appare indubbiamente accettabile e inoppugnabile nella linea teorica, ma non pare sempre altrettanto valida quando vi è necessità di affrontare i delicati momenti operativi; si pensi ad esempio alla posizione assunta da una parte della teoria anglosassone, per la quale si è pervenuti a limiti estremi con l'istinto della unbroken custody: il vincolo naturale è stato considerato assolutamente intoccabile, poiché anche il dubbio di una sua possibile manomissione potrebbe condurre alla degradazione dell'archivio, relegandolo al livello di «raccolta», ovvero di «non archivio»" (Romiti, Riflessioni, pp. 22-23).

Icar - Termini archivistici e definizioni: http://www.icar.beniculturali.it/index.php?it/189/glossario-archivistico

Redazione SAN

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