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Percorsi tematici

Questa sezione raccoglie una serie di itinerari realizzati dagli Archivi di Stato, dalle Soprintendenze Archivistiche e da Istituti esterni all'Amministrazione archivistica.

Ciascun percorso è corredato da una scheda descrittiva con un rimando al sito dell'Istituto che lo ha realizzato. Offre anche i collegamenti alle risorse archivistiche descritte nel SAN, ai documenti digitali e a una bibliografia. Questi ulteriori strumenti hanno lo scopo non solo di ampliare l'offerta di contenuti ma anche di facilitare l'esplorazione e la conoscenza del patrimonio archivistico.

L'utente viene guidato in itinerari di ricerca tra le fonti degli Istituti archivistici. I percorsi tematici, senza la pretesa di essere esaustivi, rispondono all'esigenza di suggerire una possibile via interpretativa che permetta di orientarsi allinterno di una determinata materia.

 
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Le pergamene della famiglia Carpegna Falconieri Gabrielli

 
 

Descrizione

L'archivio della famiglia Carpegna Falconieri Gabrielli (1238 – sec. XX,  bb.;  1073 tra regg./voll. e cartelle e 292 pergg. circa) è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per le Marche con provvedimento dell' 8 ottobre 1971.

La famiglia Carpegna è di antica origine. Nobiltà dedita alle armi, attestata nelle fonti documentarie dal sec. XIII, i suoi membri ricoprirono incarichi di prestigio come podestà, capitani del popolo, vescovi e vicari in molte località italiane almeno fino al sec. XVII.

Nel 1463 i conti di Carpegna si divisero in due rami, spartendosi gli otto castelli rimasti sotto la loro giurisdizione, e governarono le due contee di Carpegna-Castellaccia e Carpegna-Scavolino, stati feudali collocati in una zona di confine di interesse tanto per la vicina Toscana che per il Ducato di Urbino e per Roma. Francesco ottenne il dominio su Gattara, Scavolino, Bascio e Miratoio; al Conte Giovanni e al fratello Federico andarono Carpegna, Castellaccia, Torre Fossati e Palazzo Corignano. Le due famiglie costituirono due distinti archivi, che furono riunificati nel 1949.
Dal sec. XVI vissero quasi sempre lontano dal dominio fino ad assumere definitiva residenza a Roma.
I Principi di Carpegna Scavolino si estinsero nei Marchesi Orsini de’ Cavalieri e all’estinzione di quest’ultima famiglia, nel 1817, il Principato di Scavolino fu unificato con la Contea di Carpegna.
A seguito dell’abolizione dei feudi nel 1816, le pressioni papali indussero i Carpegna a firmare nel 1819 un atto di devoluzione, con il quale tutti i beni, i palazzi e i diritti di sovranità dei Conti furono ceduti alla Santa Sede. I beni furono riacquistati nel 1851 dal Conte Luigi di Carpegna.
Nel 1865 la famiglia assunse anche il cognome e il patrimonio della famiglia Falconieri. Infatti alla morte dell'ultimo discendente maschio della nobile famiglia, il Conte Luigi di Carpegna ricevette, per disposizione testamentaria di Orazio Falconieri, l'intero patrimonio e il titolo principesco.
 
L'archivio Carpegna Falconieri Gabrielli comprende i fondi propri dei due rami principali della famiglia, Carpegna Castellaccia e Carpegna Scavolino, documenti delle curie feudali, l'archivio della famiglia Falconieri  l'archivio della famiglia cremonese Manna Roncadelli, confluito nell’archivio Carpegna Falconieri per donazione di Nolfo di  Carpegna nel secolo scorso,  documenti di diverse famiglie che a queste si sono legate per varie vicende .
Nell’archivio si conservano due raccolte di pergamene:
  1. la prima, di circa 150 unità (1238 - secolo XX), comprende documenti in prevalenza membranacei contenute nei tre complessi Carpegna-Castellaccia, Carpegna-Scavolino e, in minor parte, Falconieri   formata per iniziativa di  Guidobaldo di Carpegna Falconieri (1922 - 1997), che decise di raccogliere tutte le pergamene in un unico fondo.   L'operazione è stata condotta sui complessi Castellaccia e Scavolino, mentre le pergamene Falconieri sono tuttora conservate, in gran parte, nel fondo di appartenenza. L’indicazione dei fondi di provenienza è stata  riportata sulle camicie di condizionamento delle singole unità. Le pergamene dei secoli XIII-XIV sono state  pubblicate a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri e Sara Cambrini in Codice diplomatico dei Conti di Carpegna (secoli XII - XIV), Società di Studi Storici per il Montefeltro, 2007. 
  2. la seconda raccolta, di circa 142 unità (1239 – sec. XVIII), comprende le pergamene, relative a famiglie lombarde, provenienti dall’archivio della famiglia cremonese Manna Roncadelli, confluito nell’archivio Carpegna Falconieri per donazione di Nolfo di  Carpegna nel secolo scorso.
 
 

Il progetto prevede la riproduzione digitale e la regestazione delle pergamene,  a partire dalla raccolta creata da Guidobaldo di Carpegna Falconieri.

Una prima fase dell’intervento ha riguardato n. 56 documenti, tra i quali sono presenti alcune unità cartacee.
                                  
Di ciascun documento vengono indicati: data cronica completa (anno, mese giorno) espressa nel computo moderno; data topica; regesto; sottoscrizione notarile; indicazione se originale/ copia; note dorsali; dimensioni (h x b), espresse in millimetri, lingua.
Nella compilazione degli indici sono stati seguiti i seguenti criteri:
  • gli antroponimi latini sono riportati al nominativo; nei casi in cui la ricostruzione dell’antroponimo fosse dubbia si è lasciata la forma del nome così come compare nel documento.
  • I nomi dei conti di Carpegna e di altri personaggi noti sono dati nei regesti in traduzione italiana, utilizzando come lemma principale la forma tradotta
  • I nomi dei notai sono dati sulla base delle relative sottoscrizioni nella forma latina, in corsivo.
L’indice dei luoghi include solo il toponimo espresso nella data cronica del documento. Dove è stato possibile identificare il toponimo, alla forma latina, in corsivo e attestata nei documenti, si fa seguire tra parentesi, la forma attuale corrispondente e il nome del comune attuale in cui è o era situato, seguito dalla sigla della provincia.
 
La digitalizzazione è stata eseguita  in formato a bassa definizione per la consultazione in remoto jpeg con livello di compressione massimo, profondità colore 24 bit RGB con una risoluzione di 96 ppi.
Il progetto prevede inoltre la digitalizzazione in formato di conservazione - TIFF non compresso, RGB a 24 bit con una risoluzione di 300ppi in formato a media definizione per la consultazione locale jpeg con livello di compressione massimo, profondità colore 24 bit RGB con una risoluzione di 300 ppi.