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Garlatti Venturini, Luigi, architetto, (Sinaia 1885 - Ancona 1962) - Persona

 

Tipologia

Persona

 

Forma autorizzata del nome

Garlatti Venturini, Luigi, architetto, (Sinaia 1885 - Ancona 1962)  Linked Open Data: san.cat.sogP.84075

 

Altre denominazioni

Garlatti Venturini Luigi

 

Data nascita

1885 mar 16

 

Data morte

1962 ago 03

 

Luogo di nascita

Sinaia (Romania)

 

Luogo di morte

Ancona

 

Professione

architetto

 

Descrizione

Luigi Garlatti Venturini fece parte di una famiglia di origine friulana che annoverava numerosi artisti fra i suoi membri: il nonno fu un esimio scultore del legno a Venezia mentre il padre Domenico, recatosi giovanissimo in Romania, divenne architetto della famiglia reale a Sinaia. A cinque anni, dopo la morte della madre, fu costretto a recarsi dai nonni italiani a Folgaria del Friuli, in provincia di Udine. Diventato architetto, vinse a pieni voti il concorso per la cattedra di architettura, teoria delle ombre, geometria descrittiva e storia dell'arte nella Regia Accademia di belle arti delle Marche in Urbino. Chiusa l'Accademia nel 1924, cercò di riprendere il posto di professore a vita ottenuto con regolare concorso reale. Però solo sostenendo un secondo concorso egli riuscì ad entrare in ruolo nel Liceo scientifico di Reggio Emilia. Durante la guerra e lo sfollamento, venne ospitato generosamente per due anni a Corinaldo dalla famiglia di un suo discepolo, anch'egli architetto, Antonio Dominici, per la quale ebbe sempre la massima riconoscenza. Altri suoi allievi furono Eusebio Petetti, Giovanni Gosgnach ed altri protagonisti della ricostruzione post bellica nelle Marche. La sua attività di progettista fu molto intensa anche se pochi suoi progetti furono attuati ad Ancona ed ebbe più fortuna fuori dal capoluogo marchigiano. Pur prediligendo l'architettura sacra, partecipò a numerosi concorsi per edifici pubblici e progettò molte abitazioni private. Nelle Marche op...

 

Sistema aderente

SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.

 

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