Forma autorizzata del nome
Confraternita di San Michele Arcangelo di Bari, Bari, 1751 -
Confraternita di San Michele Arcangelo di Bari
ente e associazione della chiesa cattolica
Eretta dall'arcivescovo Muzio Gaeta su richiesta di un gruppo di devoti, "artieri", il 17 gennaio 1751 nella chiesa di Santa Barbara , ottenne il sovrano beneplacito alla riforma e al supplemento alle regole il 22 febbraio 1840. Ebbe sede dalle origini nella chiesa di Santa Barbara; successivamente si trasferì nella chiesa di San Benedetto dell'antico convento benedettino; nel 1860 ebbe il permesso di officiare nella cappella di S. Martino di patronato della famiglia Dottula; dopo questa data si trasferì nella chiesa di S. Michele ricostruita dai padri celestini al posto dell'oratorio di San Benedetto. La congregazione nasceva con l'impegno di praticare il culto religioso di San Michele e di assistere gli associati nei casi di infermità, morte e povertà. Le Regole disciplinavano l'ammissione dei confratelli dopo sei mesi di noviziato, in seguito a votazione segreta dell'assemblea. Erano ammesse anche le donne ma senza diritto di partecipare all'assemblea e al voto. A fronte dell'obbligo della confessione e del rispetto delle festività i confratelli godevano della mutua assistenza e delle onoranze funebri. Gli amministratori della confraternita erano il priore e due assistenti. Gli ufficiali maggiori eleggevano a loro volta gli ufficiali minori: segretario, infermieri, sagrestano maggiore, i maestri dei novizi e di cerimonie, il gonfaloniere; il cassiere veniva eletto dall'assemblea. L'abito confraternale consiste in un camice bianco con mozzetta e cappuccio celeste e bi...
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