Forma autorizzata del nome
Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, Ancona, 1907 - 2016
Soprintendenza degli scavi e dei musei archeologici delle Marche
Soprintendenza alle antichità delle Marche
Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche
Soprintendenza archeologica delle Marche
La Soprintendenza è stata fino al 2016 un ufficio periferico del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo.
Fu istituita come Soprintendenza degli scavi e dei musei archeologici delle Marche, con sede in Ancona e competenza sulle quattro province marchigiane e su quelle di Teramo e Chieti, con L. 396 del 26 giugno 1907; dal 1924 estese la propria tutela anche al territorio di Zara.
Con il generale riordinamento del settore del 1939, l'istituto di Ancona fu ricompreso tra le regie soprintendenze di III classe, assunse la denominazione di Soprintendenza alle antichità delle Marche ed ottenne la competenza sul territorio umbro alla sinistra del Tevere, perdendo quella sulle due province abruzzesi.
Nel 1949, con l'istituzione dell'Ispettorato archeologico per l'Umbria, alle dipendenze della Soprintendenza alle antichità di Roma II, le competenze per il territorio umbro alla sinistra del Tevere, da Otricoli ad Assisi, furono cedute al nuovo Istituto, mentre quelle sulla parte settentrionale, in particolare i territori dei comuni posti al confine con le Marche, furono mantenute almeno fino al 1951, come attestato dalla documentazione d'archivio.
La Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, oltre l'istituzionale ruolo di ufficio preposto alla salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico marchigiano, ha assunto valenza di polo culturale regionale, promuovendo ed organizzando mostre, fornendo indirizzo scientifico ed impulso alla na...
SIUSA. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.