Forma autorizzata del nome
Tribunale dei conservatori
[sec. XII-1798 e 1800-1809]
Ufficio locale o periferico di stato di Antico regime
I conservatores almae urbis o conservatores Camerae almae urbis erano tre e venivano estratti ogni tre mesi dal novero delle famiglie nobili romane (con motuproprio di Clemente XII del 14 sett. 1731 l'estrazione ebbe scadenza semestrale; Pio VII però nel 1800 ripristinò la scadenza trimestrale). Contemporaneamente alla loro estrazione si procedeva al sorteggio del priore dei caporioni. L'autorità e l'autonomia della magistratura furono spesso offuscate dall'autorità pontificia e da quella del camerlengo dal quale dipendevano come amministratori della camera capitolina. I conservatori ebbero la rappresentanza del senato e del popolo romano e l'amministrazione della camera capitolina; vigilavano sugli acquedotti, sulla conservazione delle antichità romane, sull'osservanza degli statuti di Roma, avevano cura delle mura cittadine, punivano i commercianti di commestibili che rubavano sul peso o alteravano i prezzi, concedevano la cittadinanza romana e i privilegi ai cittadini romani. I conservatori avevano giurisdizione civile e criminale sulle materie di loro competenza, inoltre decidevano i ricorsi dei consoli delle arti e del consolato dell'agricoltura. Il loro tribunale fu soppresso nel 1847
GGASI. Guida Generale degli Archivi di Stato