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 4. "Guardo gli asini che volano..."

      Se è vero, perciò, che il doppiaggio può considerarsi un trucco, uno in più di quanti già compongono il messaggio filmico, può altresì essere ritenuto una convenzione, una tecnica il  cui risultato ha due madri, quella che viene da lontano (la colonna sonora originale) e quella confezionata in casa (la colonna sonora in italiano).
Nell’edizione italiana dei film di Stanlio e Ollio, infatti, spesso ai temi musicali made in U.S.A. composti da Marvin Hatley e dal non accreditato musicista Leroy Shield, ne sono stati sostituiti, in tutto o in parte, altri made in Italy da compositori italiani, tra cui va ricordato almeno il direttore d’orchestra romano Umberto Mancini. Talora addirittura vi sono state inserite come sottofondi canzonette e motivi lanciati dai più affermati cantautori dell’epoca nell’ambito della musica cosiddetta “leggera”. Come nel caso delle rumba «Campane di nostalgia» (M.Marletta-G.Sordi), interpretata da Gigi Beccaria e presente nell’hit-parade del 1947, una cui versione strumentale viene mandata in onda dalla radio di Ollio nel film antologico coevo «Via convento» (1947).
 
 
       Altre volte, e d’altra parte, dalla rielaborazione di celebri motivi e improvvisati balletti della coppia, musicati ad hocper le edizioni italiane, sono sorte celebri canzoncine e pezzi che hanno fatto il successo di qualche cantante nostrano. E’ questo il caso di Guardo gli asini che volano nel ciel, intonata da un doppiatore di Ollio (solo presumibilmente si tratterebbe di Alberto Sordi) nel film «I diavoli volanti» (The Flying Deuces – 1939), distribuito in Italia nel 1942, sul cui tema si basò Gino Filippini per la musica del suo brano A zonzo, lanciato lo stesso anno del film nella riuscitissima interpretazione di Ernesto Bonino.
Altre volte ancora, infine, partiture di musica “leggera”, ossia brani di breve durata e spiccata orecchiabilità, in formato cosiddetto canzone (strofe alternate al ritornello) e inserite nel circuito commerciale con tanto di incisioni discografiche, sono state create appositamente in Italia allo scopo di fare da colonna sonora alle versioni nazionali dei film di Stanlio e Ollio, riprendendo, con o senza variazioni, qualche nota del «The Coo Coo Song» e, sovente, favorendo l’attribuzione del proprio stesso titolo all’edizione italiana della pellicola cui erano destinate. Ne abbiamo un esempio significativo nelpasso doppio «Abbasso le donne», composto da Alfonso Salerno (musica) e Tullo Gramantieri (testo), inciso il 22 novembre 1946 su un 78 giri «Cardboard Durium» nell’interpretazione di Sergio Renda, e inserito nella omonimacompilation di corti di Stanlio e Ollio, circolata nei cinema italiani a partire dal 1947.