05 dicembre 2014
Mappe stampe e disegni dell'Archivio di Stato di Piacenza
Percorso attraverso circa 6500 documenti, realizzati dall'Ottocento alla metà del Novecento con alcuni esemplari del XVII e del XVIII secolo, provenienti da vari fondi presenti nell’Archivio di Stato di Piacenza, confluiti nella raccolta iconografica “Mappe, stampe e disegni”. La maggior parte dei documenti derivano dall’Ufficio tecnico del Comune di Piacenza, ma sono presenti anche mappe estratte da archivi di famiglie private, fra queste gli Scotti Douglas da Fombio, i Barattieri di San Pietro in Cerro, i Casati Rollieri e i Marazzani Visconti Terzi.
Per spiegare i motivi che hanno determinato la nascita di questo fondo iconografico, citiamo le parole scritte dall’attuale direttore dell’Archivio di Stato di Piacenza, dr. Gian Paolo Bulla, nel saggio pubblicato in occasione della mostra documentaria tenutasi dal 10 dicembre 1994 al 18 marzo 1995. Nell’opera: Disegni per la residenza : testimonianze nell'archivio di stato di Piacenza e in collezioni private (Sec. 18.-19.), a cura di Anna Coccioli Mastroviti, Piacenza, Tip.Le.Co., 1994, Gian Paolo Bulla scriveva quanto segue:
“Colgo infine l'occasione per affrontare lo spinoso tema delle raccolte o miscellanee, ereditate o realizzate fino a qualche anno fa, del tipo la succitata Mappe e disegni: ingente collezione, che assomma più di seimila pezzi, un consistente nucleo che scaturì dalle serie comunali. Il Provenienzprinzip, il principio di provenienza che è come dire di individualità, è giustamente lo spartiacque imprescindibile tra archivistica e prassi dilettantesca, ma tale principio non vale come assioma a sé stante, vale come termine di riferimento, non può essere un ostacolo alla circolazione delle informazioni, dei saperi. Naturalmente se la completa inventariazione dei fondi segnalasse ogni volta nelle schede descrittive la presenza di un disegno, di un progetto, di uno schizzo si potrebbe costituire un agile schedario generale relativo alle rappresentazioni grafiche o a particolari iconografie, il che dal punto di vista archivistico è quanto di meglio si possa auspicare. D'altra parte l'esistenza di una sedimentata raccolta cartografica, se ben segnalata e soggettata, permette di seguire di primo acchito i mutamenti del territorio; ma ciò non deve esimere dal ricondurre i documenti nell'ambito dell'istituzione, della magistratura, della famiglia a cui verosimilmente ascendono."
I documenti originali sono conservati in grandi e ad ogni cartella corrisponde quasi sempre un solo documento; le buste sono archiviate sequenzialmente in armadi metallici.
I documenti originali sono realizzati in carta, lucido, stoffa o carta su tela. Mediamente sono in buono stato di conservazione, solo i lucidi presentano delle piegature critiche dovute alla precedente conservazione in buste non idonee alla conservazione di questo materiale.
Informazioni tecniche:
I supporti sono generalmente carta, lucido, stoffa o carta su tela. Mediamente sono in buono stato di conservazione, solo i lucidi presentano delle piegature critiche dovute alla precedente collocazione in buste non idonee alla conservazione di questo materiale.

Le riprese sono state eseguite con lo scanner DIGIBOOK A0 14.000 RGB planetario a colori con ripresa dall’alto e provvisto di piano aspirante in A0 e, per i documenti di dimensioni fino all’A2, con lo scanner Copibook Onyx. Per ogni immagine sono stati realizzati 3 formati di file: Tiff, 300 DPI compressione LZW; JPG 200 DPI e Jpg 72 DPI con filigrana. Le immagini in formato TIFF sono conservate su due Hard Disk da 2Tb, mentre le immagini JPG su DVD in doppia copia. Le immagini digitali a 72 DPI con filigrana sono consultabili liberamente sul sito web; le immagini a JPG a 200 DPI sono consultabili in istituto e si possono acquistare come da listino pubblicato sul sito web dell’Archivio.
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Fonte
istituto centrale per gli archivi - icar
Tipologia
notizia